Davide Valia

Unità, alternativa alla scissione. Invertiamo la tendenza


Nell'ultimo ventennio abbiamo assistito ad una degenerazione della qualità della Politica, in quanto a capacità di interpretare e anticipare i problemi, i bisogni, le esigenze del nostro Paese. I forti interessi corporativi e non i bisogni reali del Paese, hanno lasciato spazio ai poteri forti e all'alta finanza, i quali hanno influenzato e veicolato anche da fuori confine, le scelte del Governo ed i conseguenti cambiamenti del Sistema Paese.

Renzi ed il PD di oggi (PDS e DS ieri), maggiori artefici e responsabili di tutto questo, hanno consentito e agevolato questa infiltrazione e questi condizionamenti.
Ne sono derivate decisioni e azioni di Governo che hanno anestetizzato un Sistema ed un Paese. Al risveglio però ci siamo ritrovati più  deboli democraticamente, più poveri, più insicuri e più vulnerabili.
Siamo in presenza di un Sistema Politico non più credibile, che non ha cure né anticorpi per difenderci dal virus e per ridarci una linfa vitale.

I cittadini si sono allontanati dalla politica (o meglio la politica è distante dal cittadino) e dalla partecipazione alla Cosa Pubblica. Il malcontento popolare è tale che nulla viene perdonato alle forze tradizionali (di maggioranza) mentre tutto viene perdonato alle forze antisistema che acquisiranno voti, pur affondando nella cattiva
amministrazione.
I cittadini non capiscono le beghe interne al PD che, in crisi profonda, sta implodendo.
Un partito nato dalla fusione di partiti e persone che hanno rinnegato la loro (fallimentare) storia  e si sono uniti per fame di potere e non certo per un progetto politico per il futuro.
Un partito che, pur aderendo all'Internazionale Socialista, non ha mai promosso e attuato le Politiche Socialiste.

Noi Socialisti, assopiti da una debolezza elettorale, oltre che da piccoli interessi di spazio di potere, esercitati dai vari segretari che si sono alternati nell'ultimo decennio, abbiamo smesso di confrontarci per progettare e produrre idee e soluzioni alle esigenze di una Società che cambiava, preferendo anche noi dibattere di equilibri di potere. Non ci siamo resi conto di quanto questo dibattito sia stato sterile e ridicolo, ma soprattutto incompreso dal Popolo, che poi ci deve dare fiducia e consenso (che abbiamo perso da anni).

Ora abbiamo l'esigenza di assumerci la responsabilità di ripartire a parlare di Paese, di Cittadino, di Sviluppo, di Democrazia.

In estrema sintesi DOBBIAMO RIPARLARE DI SOCIALISMO.
Dobbiamo parlare di UNITÀ SOCIALISTA, che è esattamente l'opposto di SCISSIONE.
Dobbiamo difendere le scelte politiche, sia in campo nazionale che in campo internazionale, di Bettino Craxi, uno dei più grandi statisti che ha avuto la nostra Repubblica.
Non possiamo permettere a nessuno di mistificare quel periodo storico, quando gli stessi poteri (criminali!) economici, politici e giudiziari, che oggi hanno assunto "il comando" del Paese, hanno operato per eliminarlo dalla scena politica.
Oggi gli artefici di quella operazione, rappresentano un reale rischio per la nostra democrazia e per la nostra crescita.

Dobbiamo parlare di un sistema economico o modello che rispecchi il significato di SOCIALE, cioè che pensa a TUTTA la popolazione.
Dobbiamo parlare di Giustizia in quanto certezza del diritto, senza vergogna.
Dobbiamo parlare di Lavoro, quale espressione più alta della persona, promuovendo politiche di piena occupazione.
Dobbiamo lavorare in direzione dell'Uguaglianza di tutti i cittadini sul piano economico, sociale e giuridico.
Dobbiamo rimettere in discussione alcune leggi che hanno indebolito la Politica nelle sue varie articolazioni.

È una strada tortuosa che richiede grande coraggio e responsabilità.


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