L'ex assessore e noto politico locale fa parte della lista "Socialisti di Milano" che si presenta dopo 30 anni alle comunali.

Davide Valia si candida alla carica di consigliere al Comune di Milano per le amministrative del prossimo 3 e 4 ottobre. L’ex assessore perese, da sempre impegnato nella politica locale, corre nella lista “Socialisti di Milano” a sostegno del candidato sindaco Giorgio Goggi.

A quasi trent'anni dall'ultimo sindaco socialista, Aldo Aniasi, Caro Tognoli, Paolo Pillitteri, le elezioni amministrative di Milano vedono il ritorno dei socialisti uniti sotto un unico simbolo, lo storico garofano rosso.

"Lavoriamo già da un anno e mezzo al progetto - spiega Davide Valia - con ancora Carlo Tognoli in vita. Perché io candidato? Milano è comunque la capitale della città metropolitana. Hanno voluto dare una possibilità di rappresentanza anche ai Comuni strategici. C'è un lavoro di mesi dietro, non si tratta di un percorso improvvisato con persone "riempilista". Vogliamo riaffermare una tradizione socialista a Milano, far ritornare un simbolo che ha 130 anni di storia. Io sono anche una delle poche persone che non ha mai abbandonato la barca, scegliendo di andare in altre forze che mi avrebbero dato magari la possibilità di emergere. Per me questo è un vanto ed è stato premiato. A conferma di un orgoglio e di un sentimento mai sopiti, i socialisti, che non hanno mai rinunciato ai propri ideali, si candidano ora al governo della nostra città”.

“Il nostro obiettivo è una Milano aperta e attenta al benessere dei cittadini, inteso come condizione garantita da un buon livello di vita e da vantaggi equamente distribuiti - dice ancora Davide Valia. - Una città governata secondo l'interesse comune, in antitesi alla città in mano ai privati, agli speculatori, alle grandi imprese. Insomma, una città di tutti e per tutti. I socialisti vogliono essere la voce del popolo per il popolo, contro ingiustizie, disuguaglianze, ritardi. Erede di un papà socialista da sempre, sono impegnato costantemente nella vita sociale. Con queste premesse chiedo il tuo voto”. 

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